I morti non sono tutti uguali
Quello che è successo in Francia è terribile. Ma perché lo abbiamo così a cuore?
Per un senso intimo e insaziabile di giustizia che ci viene da dentro?
Quante sono state le vittime degli attentati di Parigi tutti lo sanno.
Quante sono le persone uccise tutti i giorni dai guerrieri dello Stato Islamico (IS) in territorio mediorientale?
Quante sono le vittime nelle file dei Kurdi che stanno combattendo sul territorio contro i guerrieri dell'IS, mentre noi mandiamo i droni (le macchine senza paura)?
Quante sono le vittime civili e innocenti fatte quotidianamente dalle nostre bombe intelligenti in Medio Oriente?
Perché nessun giornalista o trasmissione televisiva dà questi numeri?
Si sentono discorsi assurdi, come se i morti per terrorismo fossero diversi dai morti provocati dalle guerre "convenzionali".
Nella nostra società di burocrati, protocolli e standard riusciamo a burocratizzare anche la morte.
I morti sono sempre morti, il terrorismo è il modo di fare la guerra dei più deboli militarmente. Dal punto di vista umano non c'è differenza tra un morto provocato dalle armi più sofisticate di un esercito "convenzionale" e un morto provocato da un kamikaze suicida.
Forse non è la sete giustizia che ci spinge a provare empatia nei confronti dei parigini, ma solo la paura che quello che è accaduto a loro, possa accadere anche a noi.
Gli attentati di Parigi
Gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 sono stati una serie di attacchi terroristici coordinati che hanno colpito la capitale francese, causando la morte di 130 persone e il ferimento di oltre 350. Rivendicati dal gruppo estremista Stato Islamico (ISIS), gli attentati hanno rappresentato uno degli episodi più tragici di terrorismo in Europa negli ultimi anni.
La sera del 13 novembre, diversi gruppi di terroristi hanno attaccato contemporaneamente sei diverse località di Parigi e della sua periferia, tra cui il teatro Bataclan, lo Stade de France e diversi bar e ristoranti. Gli attentatori hanno utilizzato armi da fuoco e cinture esplosive per massimizzare le vittime e diffondere il panico.
La tragedia ha scosso la Francia e il mondo intero, portando a un rafforzamento delle misure di sicurezza e a un'intensificazione della lotta al terrorismo a livello internazionale. Gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015 rimangono un tragico promemoria della minaccia costante del terrorismo e della necessità di un impegno globale per combattere l'estremismo violento.